Regime Forfettario 2025: Novità, normativa e Requisiti per il nuovo anno

Il regime forfettario rappresenta un’opzione fiscale vantaggiosa per i titolari di partita IVA, fungendo da regime sostitutivo dell’IRPEF e offrendo agevolazioni, ma anche limitazioni, in termini di tassazione. In merito all’anno di imposta 2025, è fondamentale comprendere le regole di accesso, permanenza ed esclusione, nonché le implicazioni fiscali per coloro che intendono adottarlo.

1. Condizioni di Accesso, Permanenza ed Esclusione dal Regime Forfettario

L’applicazione del regime forfettario cessa a partire dall’anno successivo a quello in cui vengono meno i requisiti di accesso o si verifica una delle cause di esclusione. Tuttavia, qualora il contribuente superi la soglia di 100.000 euro di ricavi o compensi, il regime forfettario decade immediatamente, con l’obbligo di applicare l’IVA a partire dalle operazioni che determinano il superamento della soglia.

Di seguito, una sintesi delle condizioni per l’accesso e la permanenza nel regime forfettario nel 2025, con riferimento ai ricavi conseguiti nel 2024:

2. Cause di Esclusione dal Regime Forfettario

Non possono accedere al regime forfettario i seguenti soggetti:

  • Coloro che operano sotto regimi speciali ai fini IVA o con regimi forfettari di determinazione del reddito.
  • I non residenti, salvo chi risiede in uno Stato UE o aderente allo Spazio Economico Europeo con adeguato scambio di informazioni e realizza in Italia almeno il 75% del reddito complessivo.
  • Chi effettua in via prevalente la cessione di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.
  • I titolari di partita IVA che partecipano a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari, o che controllano direttamente o indirettamente una SRL con attività economica riconducibile a quella svolta individualmente.
  • Chi opera prevalentemente per ex datori di lavoro degli ultimi due anni, salvo chi ha completato un periodo di pratica obbligatoria.
  • Chi ha percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati superiori a 35.000 euro nell’anno precedente (limite precedentemente fissato a 30.000 euro, innalzato dalla Legge di Bilancio 2025). Se il rapporto di lavoro è cessato, il regime forfettario resta accessibile, salvo percezione di redditi da pensione o altri contratti di lavoro.

3. Come si determina il reddito e come si arriva all’imposta?

Il regime forfettario prevede un’imposta sostitutiva dell’IRPEF pari al 15%. Il reddito imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditività ai ricavi o compensi percepiti, in base al codice ATECO dell’attività svolta.

Esempio pratico

  • Attività: Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande
  • Ricavi: 31.000 euro
  • Coefficiente di redditività: 54%
  • Reddito imponibile: 31.000 x 54% = 16.740 euro
  • Contributi previdenziali: 2.820 euro
  • Reddito imponibile al netto dei contributi: 16.740 – 2.820 = 13.920 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 2.088 euro

4. Nuove Attività e tassazione agevolata

I contribuenti che avviano una nuova attività possono beneficiare di un’aliquota ridotta al 5% per i primi cinque anni, ma solo se soddisfano i seguenti requisiti:

  • Non aver esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare.
  • L’attività non deve rappresentare la mera prosecuzione di un’attività svolta in precedenza come lavoratore dipendente o autonomo (escluso il periodo di pratica obbligatoria).
  • Se l’attività è proseguita da un altro soggetto, i ricavi e compensi dell’anno precedente non devono superare la soglia di accesso al regime.

5. IVA e Regime Forfettario: Agevolazioni e Adempimenti

Secondo la Circolare n. 32 del 5 dicembre 2023, il regime forfettario comporta l’esclusione da:

  • Applicazione dell’IVA in rivalsa nella certificazione dei corrispettivi.
  • Diritto alla detrazione dell’IVA su acquisti nazionali, comunitari e importazioni.
  • Obblighi di liquidazione e versamento dell’IVA (salvo acquisti dall’estero o soggetti a reverse charge).
  • Registrazione di fatture, corrispettivi e acquisti.
  • Tenuta e conservazione di registri e documenti (eccetto fatture e bollette doganali).
  • Presentazione della dichiarazione annuale IVA.

6. Obbligo di Fatturazione Elettronica

L’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari è stato progressivamente introdotto con il Decreto-Legge n. 36/2022:

  • Dal 1° luglio 2022, per i contribuenti con ricavi superiori a 25.000 euro nell’anno precedente.
  • Dal 1° gennaio 2024, per tutti i soggetti in regime forfettario, incondizionatamente dal reddito.

7. Conclusioni

Il regime forfettario 2025 continua a offrire vantaggi fiscali significativi, ma richiede un’attenta verifica dei requisiti di accesso e permanenza. La conoscenza approfondita delle soglie di reddito, delle cause di esclusione e delle implicazioni fiscali consente ai contribuenti di pianificare al meglio la propria strategia fiscale, massimizzando le opportunità di risparmio e ottimizzazione della gestione fiscale.

Conviene aderire?

Dipende dalla situazione personale! Se hai costi di gestione bassi, è conveniente perché la tassazione è più semplice e ridotta. Ma se hai molte spese, potresti risparmiare di più con il regime ordinario, che permette la deduzione dei costi