REDDITO DI CITTADINANZA SOSPESO PER MOLTE FAMIGLIE ORA SFRUTTARE NUOVI SOSTEGNI
Negli ultimi giorni si è accesa una polemica sulla sospensione del Reddito di Cittadinanza per molte famiglie italiane. L’INPS ha informato i destinatari della cessazione del sostegno mediante l’invio di un messaggio sul telefono e in molti hanno subissato di chiamate l’ente previdenziale per ottenere chiarimenti. In base alla nuova normativa, infatti, dopo sette mesi non sono più idonei a riceverlo quei nuclei familiari in cui non ci sono componenti disabili, minori o over 65.
Alla politica di questo governo era stata data ampia diffusione già in campagna elettorale. Era chiaro che il Reddito di cittadinanza avrebbe visto un declino in favore di nuove misure. Forse non è stato del tutto corretto ricevere la notizia via sms ma ora il punto è fare chiarezza su quali sono le nuove possibilità per chi ha perso il Rdc.
Due possibilità: l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
Il primo spetta a chi ha in famiglia persone con disabilità, minori, over 60 o componenti in condizione di svantaggio. Prevede l’integrazione mensile al reddito familiare e un contributo per l’abitazione concessa in locazione. Viene erogato dall’INPS, dietro richiesta e accettazione di una domanda telematica che può essere fatta presso un Caf/Patronato. È del tutto equiparabile se pur con qualche differenza al precedente Rdc.
Il Supporto per la formazione e il lavoro è la vera novità, prevede programmi di formazione, progetti utili alla collettività, servizio civile universale e offerte di lavoro adeguate alle caratteristiche e alle competenze di ognuno. All’accettazione di uno di questi percorsi si ottiene un beneficio economico di 350 euro mensili erogato con bonifico per la durata delle attività formative.
Quello che forse tutti non sanno è che questi sostegni non sono solo per nucleo famigliare ma più persone, se rientranti nei requisiti, possono beneficiarne nello stesso nucleo.
Dati alla mano gran parte dei beneficiari del Rdc riceveranno da gennaio l’assegno di inclusione che nel complesso è una misura del tutto equivalente. Soltanto una parte piuttosto contenuta ne viene esclusa ma a questi viene data una grande opportunità di uscire definitivamente dall’attuale condizione.
Si spera che il governo ed i comuni siano in grado di espletare l’arduo compito di reinserire questi cittadini nel tessuto produttivo.