Mutuo prima casa: detrazione possibile anche se ci si trasferisce all’estero per lavoro
Chi ha acquistato un’abitazione principale con un mutuo può continuare a beneficiare della detrazione degli interessi passivi anche nel caso in cui debba trasferirsi all’estero per motivi di lavoro.
A chiarirlo è stata l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 389/2024, fornendo un’interpretazione favorevole al contribuente.
🏠 Cosa prevede la normativa
In generale, chi acquista un immobile da adibire ad abitazione principale e accende un mutuo ipotecario, ha diritto a una detrazione IRPEF del 19% sugli interessi passivi (fino a un massimo di 4.000 euro annui), a condizione che l’immobile venga adibito a prima casa entro 12 mesi dall’acquisto.
🌍 E se ci si trasferisce all’estero?
Nel caso specifico analizzato dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente aveva acquistato un immobile in Italia nel 2022, accendendo un mutuo, e si è trasferito all’estero per lavoro subito dopo l’acquisto.
Nonostante ciò, ha continuato a mantenere la residenza anagrafica in Italia presso l’abitazione acquistata.
👉 L’Agenzia ha confermato che la detrazione resta valida perché:
- L’immobile era stato effettivamente adibito a prima casa;
- Il trasferimento all’estero è stato determinato da esigenze lavorative;
- La residenza anagrafica non è mai stata spostata.
✅ Cosa significa per i contribuenti
Chi lavora all’estero e mantiene la residenza in Italia presso la propria abitazione principale può continuare a detrarre gli interessi sul mutuo.
È però importante conservare tutta la documentazione che dimostri la permanenza dei requisiti, come ad esempio:
- Copia del contratto di lavoro estero;
- Documentazione anagrafica che confermi la residenza in Italia;
- Contratto di mutuo e atto di acquisto dell’immobile.
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